Il Luogo Forte dell'Annunziata Ventimiglia

Il Museo Civico Archeologico, istituito nel 1938 e intitolato a Girolamo Rossi, lo scopritore della città romana di Albintimilium, è ospitato dal 1989 nel piano rialzato della Fortezza dell'Annunziata, edificata tra il 1831 e il 1836 dai Savoia sul luogo dove dal 1503 sorgeva l'omonimo convento dei Padri Minori Osservanti.
Dalla sua piazza d'armi si apre una veduta straordinaria che comprende, a occidente, la piana di Latte, i giardini botanici Hanbury e le grotte dei Balzi Rossi, fino ad arrivare a Cap Esterel; a oriente, la città moderna, oltre la quale si conservano i resti del municipium romano e lo sguardo si può spingere verso la punta di Sant'Ampelio a Bordighera, per perdersi ruotando nell'orizzonte marino.

Il Forte dell’Annunziata venne edificato, per volere del Governo Sabaudo, tra il 1831 e il 1837 al fine di rafforzare il confine occidentale dei propri domini. Esso costituiva la ridotta del sovrastante Forte San Paolo, edificato nel XIII secolo dai genovesi a seguito della conquista di Ventimiglia (1222), cui era collegato con sotterranei e camminamenti e che a sua volta venne restaurato dai Sabaudi, dopo che Ventimiglia era divenuta piazzaforte militare nel 1814. Ai lavori preparatori sovrintese l’allora giovane luogotenente del Corpo Reale del Genio Sabaudo, Camillo Benso conte di Cavour, che soggiornò a Ventimiglia tra il 1828 e il 1829, e lo stesso re Carlo Alberto giunto in città il 2 aprile 1836 per far visita ai lavori. Il Forte o Ridotta dell’Annunziata sorse sopra i resti del Convento dei Francescani Minori Osservanti, di cui mantiene tuttora la dedicazione, eretto nel 1503 sui resti della precedente chiesa di San Lazzaro, citata dai documenti almeno a partire dal XIV secolo con l’annesso romitorio destinato a lazzaretto.

Nel 1883, dopo la cessione di Nizza, la funzione di Ventimiglia quale piazzaforte venne dichiarata cessata, il Forte San Paolo demolito e la Ridotta declassata a caserma militare, con la denominazione di “Caserma Umberto I”. Nel 1931 venne edificato il piano sopraelevato per ospitare un contingente di bersaglieri, dal 1989 sede del Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi”.
La Ridotta dell’Annunziata, di proprietà della Regione Liguria concessa in comodato trentennale al Comune di Ventimiglia, è stata oggetto negli ultimi anni di un importante progetto di restauro e recupero finanziato coi fondi comunitari POR FESR Asse 4, che ha permesso il recupero dei vani a piano terra, della splendida terrazza aperta sul mare di Punta Rocca, e degli spazi sottostanti, che ospiteranno un ampliamento del percorso espositivo del Museo Archeologico “Rossi”, di prossima inaugurazione.

Il Museo

Nel Museo sono esposti oltre 700 reperti recuperati in occasione degli scavi ottocenteschi di Albintimilium, in particolare dalla sua necropoli occidentale e dal teatro, ma anche provenienti dal mercato antiquariale, particolarmente florido in quel periodo, favorito dalla scoperta della città romana e dalla presenza straniera stabilitasi in Riviera.

Nella varie sale del Museo sono esposti l'insieme delle iscrizioni romane di Albintimilium, che costituiscono uno dei lapidari più grandi di tutta la Liguria; la raccolta di busti, teste e rilievi, facenti parte della collezione di Thomas Hanbury, tra cui si annoverano alcuni pezzi di straordinaria importanza; un vasto campionario delle suppellettili ceramiche in uso tra I e II secolo d.C. nella città romana, tra cui coppe, patere, bicchieri, lucerne, olpai, brocche provenienti da varie parti dell'impero, una raccolta di vetri, tra cui spicca, volutamente isolata, una coppa intagliata con figura di ictiocentauro, mostro metà uomo e metà pesce, del III secolo d.C., insieme a una bottiglia a sezione quadrata con marchio di fabbrica sul fondo, destinata a contenere e trasportare “aromata et medicamenta”, profumi o unguenti, densi e preziosi.

La Sezione Storica e Preistorica

Nel piano sotto la terrazza della fortezza  si trova il nuovo percorso espositivo dedicato alla storia del sito con le riproduzioni dei documenti e delle antiche vedute e planimetrie della cappella di San Lazzaro, del Convento dell’Annunziata e della piazzaforte sabauda con la Ridotta e le sue successive trasformazioni in caserma, prima dei Bersaglieri e poi dell’89 Reggimento di Fanteria, presenti anche reperti bellici, testimoni dell’ultimo conflitto mondiale.  Nella seconda parte una panoramica sulla Valle delle Meraviglie con l’esposizione di alcuni degli oltre 4000 calchi realizzati da Carlo Conti  dei più importanti gruppi di incisioni, simbolo dell’arte rupestre preistorica e protostorica tesoro del territorio intemelio

 

 

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